giovedì 9 ottobre 2008

Ulivi secolari in fiamme


Ci sono volute quattro ore per spegnere l’incendio divampato, ieri mattina, in una campagna situata in contrada Pasquino, al confine fra il territorio dei Comuni di Oria e Francavilla Fontana. L’allarme è scattato intorno alle 6:00, su segnalazione al 115 dei Vigili del Fuoco. Questi ultimi si sono recati in pochi minuti, dalla caserma di Francavilla, presso il fondo, che si trova in una stradina interna della via per Laurito. Per domare le fiamme, che sono state spente intorno alle 10:00, si sono alternate due squadre di pompieri, mentre è stato necessario impiegare tre dei loro mezzi. Ad andare in fumo alcuni alberi di ulivo secolari. In particolare tre piante sono state divorate dal fuoco completamente, mentre per le altre si sono registrati solo dei danni parziali. Tutta l’area interessata all’incendio, che è compresa in un terreno privato, è di circa un ettaro. Fortunatamente l’ubicazione della campagna, lontana da strade con un traffico veicolare intenso, non ha creato intralci alla circolazione e non è stato necessario bloccare alcuna strada. Sul posto si sono recati anche i Carabinieri della stazione di Oria, guidati dal maresciallo Roberto Borrello. I militari hanno fatto un primo sopralluogo, raccogliendo anche i rilievi delle pattuglie dei Vigili del Fuoco. Secondo i primi accertamenti, la causa dell’incendio è quasi certamente dolosa. L’autocombustione, viste la temperatura dell’aria, la stagione e la vegetazione interessata, ossia degli alberi tutt’altro che secchi, è da scartare. Sul posto non sono state trovate tracce di liquido infiammabile, niente benzina o olio quindi. Un’ipotesi probabile è che l’incendiario, o gli incendiari, abbiano appiccato il fuoco dall’interno del tronco di uno e più olivi. La conformazione tipica dei tronchi di questi alberi offre infatti delle cavità che ben si prestano a tale scopo. Una volta innescato, l’incendio si è poi propagato autonomamente, beneficiando dell’ottimo combustibile rappresentato dal legno d’ulivo.
Alle autorità rimane ora da indagare sui motivi del gesto. Il proprietario del terreno, un cittadino oritano, non svolge come prima attività economica quella agricola. Non ha ancora sporto denuncia ed ha dichiarato ai Carabinieri che lo farà nei prossimi giorni. La sua testimonianza e le risposte che fornirà ai diversi interrogativi che gli inquirenti si pongono saranno indispensabile per cercare di decifrare il senso del gesto di cui è stato vittima e dare una direzione alle indagini.
Rimane da fare la conta dei danni. Le piante, che di qui a poco avrebbero dato il loro frutto, non erano assicurate, per fortuna però il danno intermini economici sembra non essere così ingente. Più seria è forse l’azione messa in atto. Si tratti di avvertimento, di intimidazione, di vendetta o di semplice “dispetto” , il bilancio rischiava di essere di ben altra gravità.