domenica 25 novembre 2007

Noi come Indiana Jones



Due antiche sepolture messapiche con gli scheletri dei defunti ed i corredi funerari completi sono venute alla luce nella Villa Comunale di Oria. La presenza in zona di un’antica necropoli è nota da tempo. Ben più degno di nota è però il fatto che a fare la prestigiosa scoperta sia stato un gruppo di archeologi del tutto speciale: i ragazzi della classe V A della scuola elementare “E. De Amicis” di Oria. In realtà si è trattato di uno scavo simulato ed i reperti venuti alla luce sono delle copie perfette di vasi e ceramiche messapiche, realizzati da una ditta specializzata. Le tombe sono state allestite nottetempo, all’insaputa degli alunni, e sono state ben ricoperte, in modo che i ragazzi potessero mettere in atto tutte le tecniche di un vero archeologo. Questa straordinaria esperienza, realizzata anche grazie alla collaborazione dell'assessore Giovanni Guida, che ha messo a disposizione la Villa Comunale ed un mezzo per effettuare lo scavo, è uno dei momenti salienti del progetto didattico “Archeologia viva” . Ad idearlo sono stati gli insegnanti di classe Angelo Galiano e Assunta Carone, con la collaborazione delle colleghe Rosa Maria Spina e Annamaria Conte. L’archeologo Barsanofio Chiedi, dello studio di consulenza archeologica Damatra, è l’esperto esterno che sta guidando i ragazzi alla scoperta di questo mondo affascinante. L’obiettivo del progetto è apprendere ed applicare il metodo di ricerca scientifica e, contemporaneamente, fare la conoscenza dei Messapi, la popolazione che fra il IV ed il VI secolo a.C. ha colonizzato gran parte della Puglia lasciandoci testimonianze di una civiltà raffinata. “Archeologia viva” si è aperto con una serie di incontri con l’esperto e di ricerche sui libri, proprio come si fa nella realtà. Poi si è passati alla visita del Centro di Documentazione Messapica e si sono apprese le tecniche di scavo: dall’individuazione del sito tramite le foto aeree, alla tecniche per rimuovere i detriti senza danneggiare i reperti. Con grande entusiasmo da parte dei ragazzi, si è passati alla fase operativa e, per loro, l’emozione di riconoscere il profilo di un vaso che viene fuori dalla terra è stata davvero incontenibile. I reperti del sito sono stati attentamente catalogati e si è documentato tutto il lavoro con foto e schizzi. Ma il lavoro dell’archeologo non si conclude certo con lo scavo. I pezzi saranno ora portati a scuola per procedere alla datazione ed al restauro. Il tutto, insieme agli altri elaborati prodotti nel corso dell’anno, diverrà vera mostra, allestita nei locali del I circolo“E. De Amicis”.

Sulla carta in ufficio, in realtà lavora le sue terre


Ufficialmente era in servizio presso gli uffici comunali, in realtà, però, si dedicava ad un’altra attività lavorativa in proprio di tutt’altra specie. Si tratta di un dipendente comunale di Oria, G.G. di 43anni, in servizio presso l’ufficio del giudice di pace. L’uomo è stato denunciato dai Carabinieri e dovrà rispondere di truffa aggravata. L’altra mattina, intorno alle 9,30, ha lasciato abusivamente il posto di lavoro, senza avvertire i colleghi o i superiori e senza nessuna spiegazione. Si è recato presso un terreno di sua proprietà e si è dedicato tranquillamente alla coltivazione del campo. Peccato che una pattuglia di Carabinieri della stazione di Oria lo seguisse dalla mattina: l’uomo è stato, così, colto sul fatto. I militari, che svolgono periodicamente questo tipo di controlli a campione, erano già in possesso di alcune informazioni, la cui fonte non è stata rivelata, sulla condotta di G.G. per questo erano sulle sue tracce.

La vicenda finirà ora nelle mani del magistrato che si occuperà di raccogliere gli elementi ritenuti necessari per chiarire la posizione del dipendente comunale. Il rischio più grosso per lui è di perdere il posto di lavoro, ma molto dipenderà dalle scelte del suo difensore e dall’eventuale giustificazione che verrà data, di fonte al giudice, per motivare l’allontanamento dall’ufficio.

venerdì 23 novembre 2007

Olio d'autore


Un fine settimana dedicato alle degustazioni, alle visite guidate ed alla conoscenza del top della produzione agricola del nostro territorio: l’olio di oliva extravergine DOP Terra d’Otranto. È “Olio d’Autore”, la manifestazione dedicata all’olio novello, organizzata dall’Unaprol, Consorzio Olivicolo Italiano, nell’ambito di un progetto cofinanziato da Unione Europea e Stato italiano con obiettivo di diffondere la cultura dell’olio extravergine. Sabato 24 e domenica 25 novembre il frantoio oleario “Casa Rossa” di Oria, l’oleificio Stasi di Torre Santa Susanna e l’oleificio Taurino Donato e Rosaria di Squinzano (Le) resteranno aperti per tutta la giornata per ospitare degustazioni e visite guidate, con il frantoiano della struttura che diventa il “tour operator” di una sorta di viaggio intorno al gusto.

“Olio d’Autore” giunge all’indomani della pubblicazione del decreto ministeriale che stabilisce l’indicazione dell’origine obbligatoria in etichetta per l’olio extra vergine di oliva. < - ha dichiarato Donato Taurino, presidente di “OleoPuglia Brindisi” - il made in Italy è un valore assoluto, sia per il sistema delle imprese agricole, che per l’industria alimentare e, come tale, va difeso. Intorno a questo valore, oggi è possibile costruire un modello di sviluppo competitivo e sostenibile>>.

Per prenotare le visite e le degustazioni gratuite si possono contattare direttamente i frantoi che aderiscono all’iniziativa: “Casa Rossa” di Oria tel 347/8622051, Stasi di Torre Santa Susanna tel. 0831/740439 e Taurino di Squinzano tel. 335/8420681.

Egidio Conte: <>


Si precisa, in merito agli articoli di stampa riguardanti l'annullamento del consiglio comunale di Oria di ieri 20 novembre, che la posizione del sottoscritto, come sempre, non è personale ma, in quanto Capogruppo, a nome del Partito di Forza Italia, della cui azione, naturalmente, sono a conoscenza i responsabili politici del partito.
Preciso inoltre che l'assenza dall'aula non era solamente quella del Capogruppo di Forza Italia, ma di ben 6 consiglieri della maggioranza, se è vero come è vero che, al momento del voto erano presenti solo 9 componenti della maggioranza tra cui anche il Sindaco.
Si precisa ancora, che dopo la sospensione del consiglio per mancanza di numero legale, alla ripresa, dopo 30 minuti, così come da regolamento, non rientrava in aula l'intera maggioranza insieme al Sindaco.
Si ribadisce che tale situazione politica scaturisce dall'indifferenza del Sindaco che, sino ad oggi, non chiarisce ancora la situazione venutasi a creare all'interno della maggioranza e si regge solamente su un sostegno personale di alcuni consiglieri, ignorando e non coinvolgendo le segreterie politiche dei partiti.

Egidio Conte
www.egidioconte.blogspot.com
Capogruppo Forza Italia Oria

martedì 20 novembre 2007

La maggioranza scricchiola sulla Strada di Sant'Andrea


<> Si è conclusa con questa dichiarazione del presidente del consiglio, Gianfranco Sorrento, la seduta di ieri dell'assise comunale di Oria. La giunta di centro destra, guidata da Cosimo Ferretti, registra una battuta d’arresto forzata, pur potendo contare, almeno sulla carta, su 15 consiglieri su 21. I lavori si sono arenati sul primo argomento all’ordine del giorno: la strada di S. Andrea, cioè la bretella che collega l’abitato di Oria alla S.S. 7. Il problema non è nuovo ed ha impegnato per diversi anni gli amministratori di Oria e la Provincia di Brindisi. Si trattava di approvare una variazione del piano di fabbricazione, in modo da consentire l’allargamento della strada.

Riunitasi l’assise, con un’ora di ritardo, al primo appello il numero dei consiglieri era sufficiente per una votazione valida. Prima, però, che si procedesse, la minoranza ha abbandonato la seduta, insieme al consigliere Egidio Conte, di Forza Italia. Nei banchi del centro destra c’erano già quattro assenti: a questo punto mancava il numero legale. Il consigliere Elia Farina ha così domandato ed ottenuto una sospensione di dieci minuti, chiedendo di avere tempo per valutare il progetto. La mossa non è stata però sufficiente. Alla ripresa dei lavori, continuava a mancare il numero legale. A seguire un’altra sospensione di mezz’ora e, al nuovo appello, in aula non c’era né l’opposizione, né la maggioranza.

La strada di S. Andrea non rappresenta certo uno dei cardini del programma della maggioranza e, con molta probabilità, il progetto sarà facilmente approvato in una prossima seduta. Politicamente, però, si è trattato di un segnale forte. Da una parte si inaugura una stagione di dura opposizione della minoranza, dall’altra si conferma l’esistenza di un problema unità di vedute nella coalizione, già segnalato più e più volte dagli stessi partiti del centro destra.

giovedì 15 novembre 2007

Zona Artigianale di Oria: si completerà dopo 15 anni

Era il punto più importante all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale ed è stato uno degli argomenti più citati dell’ultima campagna elettorale ad Oria: la zona artigianale. L’area, individuata lungo viale Grand’Europa, nei pressi del Santuario dei Santi Medici, giace abbandonata da anni. E’ disertata dagli imprenditori, che non l’hanno utilizzata per stabilire i propri insediamenti produttivi ed è disertata dalle istituzioni che, dopo quindici anni dall’inaugurazione, non hanno ancora realizzato le opere di urbanizzazione: acqua, telefono, fogna. L’ultima seduta dell’assise comunale cambia però le carte in tavola. Con un voto unanime di tutte le forze politiche è passata una variazione del programma triennale delle opere pubbliche che interessa proprio la zona pip. Grazie ad un bando regionale che raccoglie dei fondi residui, i Comuni che non hanno completato le zone produttive potranno beneficiare di importanti contributi. Il piano per il completamento dell’area pip di Oria, redatto in tempi da record, vale poco meno di 2 milioni di euro, una parte dei quali sarà finanziata dallo stesso Comune. Ora il progetto sarà sottoposto alla Regione che darà il via libero definitivo e sbloccherà i fondi.

Il primo cittadino, Cosimo Ferretti, non ha nascosto la propria soddisfazione, ringraziando anche gli esponenti della minoranza che hanno appoggiato il progetto con il proprio voto. Completare la zona artigianale era un impegno che aveva assunto in prima persona e ribadito in più occasioni. <> Riconoscendo che i lavori da fare sono tanti, il sindaco ha detto, senza mezzi termini, che l’obiettivo è completare le tutte le opere in tempi brevi e, magari, andare anche oltre con la creazione di un collegamento stradale fra la zona artigianale, la SS7 e la provinciale per Torre S.S. dove a breve dovrebbe riprendere a funzionare il macello comunale.

Uno sfasciacarrozze abusivo fra Oria e Latiano


Uno sfasciacarrozze abusivo che occupava una superficie di oltre mille metri quadrati è stato sequestrato dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato nelle campagne adiacenti ad Oria. L’autodemolizione, gestita da M. L. di Latiano, era ubicata nella contrada Paradiso, una lingua di territorio al confine fra i Comuni di Oria e Latiano accessibile solo dalla ss7. Qui la pattuglia del Comando di Brindisi, durante una perlustrazione, ha rinvenuto pneumatici, cerchioni, motori, cruscotti, portiere di automobili, nonché tutta l’attrezzatura necessaria per il loro smontaggio delle macchine demolite, ossia fiamma ossidrica, chiavi inglesi e compressore. Peccato, però, che il terreno fosse privo di pavimentazione e l’impianto, che occupava 1250 metri quadrati, non aveva le minime misure di sicurezza. Inoltre, tutta l’attività economica si svolgeva in maniera abusiva, poiché non c’era nessuna della autorizzazioni necessarie. L’attività di demolizione dei veicoli, con lo smontaggio, rimozione, separazione e deposito dei componenti, è considerata potenzialmente dannosa per l’ambiente e per la salute pubblica e può essere esercitata solo previa elaborazione di apposito progetto. Questo va poi presentato alla commissione tecnica provinciale che ne valuta l’impatto sull’ambiente e detta una serie di norme tecniche per prevenire l’inquinamento.

Il gestore dell’autodemolizione è stato denunciato a piede libero e rischia, in base al severo Testo Unico Ambientale, una pena detentiva da tre mesi ad un anno, o una multa che può andare da 2.600 a 26.000 euro.

Il Vescovo Semeraro licenzia due suore, la sua ex diocesi di Oria incredula


Da spose di Cristo a serve del parroco: il vescovo di Albano «licenzia» le suore che non vogliono fare le colf. Tre suore missionarie di Santa Gemma, impegnate nei servizi della catechesi e della pastorale giovanile nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Aprilia, sono state cacciate per non aver accettato di fare da colf al parroco ed al viceparroco. La diocesi, nel cui territorio si trova il «Vaticano bis», la residenza pontificia di Castel Gandolfo, è retta dal vescovo Marcello Semeraro, 60 anni, presidente del cda di «Avvenire», originario della provincia di Lecce, sacerdote dal 1971. Ha insegnato teologia in diversi istituti e facoltà fino ad occupare la cattedra di ecclesiologia all’Università Lateranense. Dal 1998 al 2004 è stato vescovo di Oria (Brindisi) e nel 2001 Giovanni Paolo II lo ha nominato segretario speciale della decima Assemblea generale del Sinodo dei vescovi. Monsignor Semeraro aveva subordinato il rinnovo della convenzione di collaborazione (che prevedeva una retribuzione di 800 euro al mese da dividere in tre) ad una precisa condizione: le suore dovevano prestare servizio «materiale» ai due anziani sacerdoti presenti nella parrocchia. La richiesta è stata giudicata «inaccettabile» dalla superiora della casa generalizia di Lucca, e così il vescovo ha dato il benservito alle tre sorelle, nonostante i parrocchiani gli avessero chiesto, con una petizione che ha raccolto 1500 firme, di ritornare sui propri passi.

"Sia da vescovo, che da sacerdote coltivava un’attenzione particolare per le suore, soprattutto quelle di clausura.- dice don Domenico Spina ex segretario- L’ho accompagnato spesso dalle Benedettine di Lecce, dove celebrava messa, e spesso anche dalle Clarisse, dalle Benedettine e dalle Sorelle di S. Orsola nei diversi conventi della nostra Diocesi. Ci vuole una sensibilità ed un’attenzione particolare per avvicinarsi al mondo della clausura e lui l’aveva. Come pastore gli interessavano i problemi dei parroci, quanto quelli delle donne della Chiesa. Ci tiene molto alle relazioni umane ed al rispetto, al di là del suo ruolo, io stesso mi sono sentito come un figlio più che come un segretario. Non so come siano andati i fatti ad Albano, ma certo rimango stupito. Sapete quanti viaggi ho fatto verso l’Istituto S. Benedetto di Oria con ceste piene di frutta e viveri…?! Lì le suore tengono i bambini orfani; ogni regalo che le parrocchie facevano a S.E. Semeraro prendeva quella via: questo per capire il modo in cui la pensava."

"Veniva spesso da noi e dai nostri bambini"- dice la Madre Superiora della Casa di Accoglienza per Minori San Benedetto, Corrada Pittalà– e con loro era come un papà. In generale con le suore è sempre stato molto disponibile. Ora non vorrei che per un singolo presunto “sgarro” si colpisse chi fa del bene veramente e si colpisse la Chiesa in generale."

I dipendenti della Curia oritana sono sulla stessa linea e sottolineano come non sia assolutamente tipo da fare “colpi di testa”, né tantomeno ritorsioni contro delle suore.

Oggi il vescovo tornerà in Puglia; è infatti atteso in mattinata a Bari per una prolusione nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Teologia, dove egli stesso ha insegnato.

martedì 13 novembre 2007

Ritrovato un fucile nella campagne di Oria:per cosa è stato usato?


Era stato sistemato all'interno di un anfratto del muro di un casolare abbandonato un fucile da caccia calibro 12 con matricola abrasa. A rinvenire l'arma sono stati i Carabinieri della stazione di Oria, durante un servizio di perlustrazione in contrada Santoro. Il fucile, un modello usato comunemente per la caccia, era in ottimo stato di manutenzione, ben oleato e perfettamente funzionante. Avvolto in degli stracci, era nascosto da alcuni sassi.

I militari si erano recati sul posto perché la contrada è spesso utilizzata come luogo per occultare refurtiva ingombrante, macchine agricole ed automobili soprattutto, prima della ricettazione o della richiesta del cavallo di ritorno. Il ritrovamento del fucile conferma l'utilizzo dell'area per scopi criminali. Le indagini sono ora orientate a stabilire per quali fini sia stato impiegato ed in quali circostanze.

L'arma è in partenza per Messina, dove il nucleo dei Ris cercherà di stabilire quando ha sparato l'ultima volta e magari chi lo ha maneggiato. Contemporaneamente si sta verificando il nome del proprietario del terreno e del casolare, anche se questo dato non è decisivo. La campagna è infatti in evidente stato di abbandono e priva di recinzioni, quindi, chiunque vi si può introdurre e occultare della merce che scotta.

Secondo i Carabinieri sarebbe assai improbabile un collegamento con l'omicidio di Ostuni: la mappatura delle attività criminali in possesso degli inquirenti indica che le due aree non sono collegate, l'eventuale utilizzo del fucile è da collocare quindi in un contesto locale.