Era stato sistemato all'interno di un anfratto del muro di un casolare abbandonato un fucile da caccia calibro 12 con matricola abrasa. A rinvenire l'arma sono stati i Carabinieri della stazione di Oria, durante un servizio di perlustrazione in contrada Santoro. Il fucile, un modello usato comunemente per la caccia, era in ottimo stato di manutenzione, ben oleato e perfettamente funzionante. Avvolto in degli stracci, era nascosto da alcuni sassi.
I militari si erano recati sul posto perché la contrada è spesso utilizzata come luogo per occultare refurtiva ingombrante, macchine agricole ed automobili soprattutto, prima della ricettazione o della richiesta del cavallo di ritorno. Il ritrovamento del fucile conferma l'utilizzo dell'area per scopi criminali. Le indagini sono ora orientate a stabilire per quali fini sia stato impiegato ed in quali circostanze.
L'arma è in partenza per Messina, dove il nucleo dei Ris cercherà di stabilire quando ha sparato l'ultima volta e magari chi lo ha maneggiato. Contemporaneamente si sta verificando il nome del proprietario del terreno e del casolare, anche se questo dato non è decisivo. La campagna è infatti in evidente stato di abbandono e priva di recinzioni, quindi, chiunque vi si può introdurre e occultare della merce che scotta.
Secondo i Carabinieri sarebbe assai improbabile un collegamento con l'omicidio di Ostuni: la mappatura delle attività criminali in possesso degli inquirenti indica che le due aree non sono collegate, l'eventuale utilizzo del fucile è da collocare quindi in un contesto locale.