martedì 29 maggio 2007

Oria: scoperta una piantagione di oppio


Erano già ben cresciute ed a breve avrebbero dato il loro prezioso frutto le 500 piante di papavero da oppio scoperte, l’altro giorno, in un campo alla periferia di Oria. A rinvenire la piantagione illegale è stato il personale della Squadra Mobile della Polizia di Brindisi. Le piante, rigogliose e ricche di germogli, avevano già superato il metro di altezza ed erano state sistemate al centro di un vasto fondo. Il terreno sembrava apparentemente incolto, invece, fra le erbacce e la sterpaglia alta, i papaveri da oppio prosperavano tranquilli senza che nessuno li avesse mai notati. Difficile quantificare quante dosi di droga si sarebbero potute ricavare se il sequestro fosse stato ritardato, ma di certo si tratta della piantagione più corposa mai rinvenuta nella provincia. <> hanno commentato ironicamente gli operatori della Questura che hanno compiuto la scoperta; il nostro clima non è infatti particolarmente indicato per questo tipo di coltivazioni, inoltre le piante da oppio richiedono molte cure ed una certa esperienza nella coltura. Sequestri di piante illegali c’erano già stati nel territorio di Oria, ma si era sempre trattato di pochi arbusti, in genere della pianta di marijuana assai più comune, ma meno pregiata per il mercato degli stupefacenti. I papaveri da oppio secernono, una volta maturati, una sostanza lattiginosa che, essiccata, è la base per la preparazione di dosi di hashish ed anche di eroina.

Al ritrovamento, che non ha richiesto l’intervento delle unità cinofile, si è giunti dopo una fitta attività investigativa sul territorio. La raccolta di informazioni, che è ancora in corso e che interessa tutta la provincia di Brindisi, ha condotto gli inquirenti prima nella città di Federico II e poi nella contrada in questione. La zona è stata attentamente perlustrata a piedi, finché non sono state rinvenute le piante. La Polizia nel periodo primaverile, apre un secondo fronte nella lotta contro lo spaccio di sostanze stupefacenti: quello della scoperta di eventuali coltivazioni clandestine che in questa stagione sono nel pieno della produzione. Sul posto è intervenuta una squadra della Polizia Scientifica che, operando con il massimo della circospezione, ha prelevato diversi campioni. Gli esami di laboratorio hanno dato la certezza sull’identità della piante ed è scattato il sequestro del terreno e l’asportazione degli arbusti.

Le indagini non sono però ancora concluse e gli investigatori mantengono il massimo riserbo, anche sul luogo preciso del ritrovamento. I papaveri da oppio sono stati tutti estirpati e l’intero fondo è stato arato in profondità, così da risultare comunque irriconoscibile e da non lasciare possibilità di riattecchimento dei papaveri. Tuttavia, secondo la Polizia, un’eventuale fuga di notizie potrebbe indurre qualcuno a recarsi sul luogo per tentare di recuperare i resti delle piante. Aspetto ancora più importante è accertare la proprietà del terreno e verificare se i coltivatori di oppio abbiano agito all’insaputa del padrone del fondo o se siano suoi complici. Bisogna poi ricostruire i diversi passaggi di mano ed i canali che, nel percorso di spaccio, le dosi avrebbero imboccato. Al momento non ci sono arresti, ma gli agenti della Squadra Mobile sono al lavoro per coronare l’operazione con l’individuazione dei responsabili.