L’Osservatorio per la Vigilanza dei Lavori Pubblici per Puglia, l’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici presso il Ministero, la Corte dei Conti ed il Prefetto di Brindisi: sono questi gli enti che i cinque consiglieri comunali di Oria del Pd hanno chiamato in causa per bloccare il programma triennale dei lavori pubblici appena approvato dalla maggioranza di centro destra guidata dal sindaco Cosimo Ferretti. All’indomani della seduta consigliare che aveva dato il via libera al piano triennale ed al bilancio di previsione, avevano annunciato che, a loro parere, c’erano delle illegittimità. Ora, con una dettagliata lettera alle autorità preposte, elencano, in sette punti le pecche del deliberato. Intanto i tempi di approvazione, non corretti; poi il richiamo alla legge Merloni, ormai abrogata e l’indicazione di un triennio di riferimento sbagliato; ancora la mancata indicazione del responsabile del procedimento di ogni opera pubblica e la non adozione dello schema tipo. Le ultime due irregolarità però, scrivono i consiglieri Tommaso Carone, Mario De Nuzzo, Pino Malva, Domenico D’Ippolito, Giancarlo Marinò, sarebbero le più gravi: " Non si evince dal deliberato l’esistenza o meno, per le opere pubbliche inferiori a 10 milioni di euro, dei progetti preliminari approvati e/o in alternativa la redazione di studi di fattibilità. Si precisa a riguardo, così come ribadito dal D.M. 9 giugno 2005 art. 4 comma 1, che la condizione necessaria per inserire un lavoro nell’elenco annuale è che si sia provveduto all’approvazione almeno dello studio di fattibilità. Inoltre ai fini della trasparenza amministrativa e della pubblicità, gli schemi dei programmi triennali dei lavori pubblici ed i relativi aggiornamenti annuali sono stati affissi all’albo pretorio del Comune per soli 15 giorni anziché per 60 giorni consecutivi così come prescritto." In conclusione:" I sottoscritti Consiglieri Comunali ritengono che la maggioranza abbia approvato un atto illegittimo che invalida tutto il bilancio di previsione, e poiché ritengono un simile atteggiamento non più tollerabile ed in evidente violazione dei principi basilari della Costituzione."
In attesa del pronunciamento degli Osservatori e della Corte dei Conti, rimane un dato politico evidente: la volontà ferma dell’opposizione di mandare a casa Ferretti e compagni. Un obiettivo che cerca di perseguire senza risparmiare alcun colpo, dall’ostruzionismo nelle sedute dell’assise, ai durissimi comunicati stampa ed ora anche azioni di tipo legale. Pur lacerata al suo interno, la maggioranza è sempre riuscita a spuntarla sui provvedimenti importanti, compresa la delicatissima questione del bilancio e del piano triennale delle opere pubbliche. La sfida lanciata adesso con questo esposto ha un notevole peso politico: se le opposizioni dovessero avere ragione, si metterebbe una seria ipoteca sul futuro della giunta, mentre se, in caso contrario, il centro destra riuscisse a superare anche questo ostacolo ne verrebbe fuori rafforzato anche sul piano politico.