martedì 19 agosto 2008
Delibera anti- blog: i commenti
Nel dopo consiglio sulla delibera “anti-blog” ad Oria si rincorrono i commenti e le riflessioni. Mai come in questa occasione si è vista una grande partecipazione popolare sull'argomento, soprattutto da parte di giovani. Il tutto era nato con la delibera n. 158, con cui la giunta guidata dal sindaco Cosimo Ferretti dava mandato ad un legale di monitorare i siti Internet cittadini che si occupavano di politica per adire le vie legali nel caso in cui i contenuti diffamassero o calunniassero la stessa giunta o il Comune. Approdata la questione in consiglio comunale, per undici voti contro dieci, la delibera è stata confermata, anche se con alcune modifiche, proposte in un ordine del giorno dello stesso sindaco. Quest'ultimo ha dichiarato durante la seduta di aver fatto questa scelta proprio perchè sensibile alle istanze della società civile e per confermare la sua volontà tutt'altro che contraria alla libera espressione del pensiero. Il gesto però al Pd, formazione all'opposizione, è sembrato tutt'altro, tanto che il segretario cittadino Cosimo Patisso ha dichiarato:" Il sindaco in verità ha fatto un passo indietro, questo grazie al lavoro delle opposizioni e degli stessi ragazzi di Internet. Ha infatti corretto la delibera anti-blog perchè per principio non voleva annullarla. La delibera era stata scritta contro i blogger anonimi, ma subito l'unico anonimo, oritano.blogspot, si è rivelato, quindi non aveva più motivo di esistere la delibera. Non ha però avuto il coraggio di ammettere di aver sbagliato ed ha preferito smentire ciò che lui stesso aveva voluto durante quella riunione di giunta."
Per il consigliere Antonio Metrangolo di An del gruppo dei cosiddetti “dissidenti” il problema fondamentale è che la delibera non sarebbe corretta perchè viola la normativa in merito agli incarichi esterni. Quanto invece al contenuto Metrangolo scrive:"La Suprema Corte di Cassazione si è espressa su quello che è l’esercizio del diritto di critica. Su tale questione si è espressa anche la Corte Europea dei Diritti dell’uomo, la quale ha affermato che la libertà di espressione non vale solo per le informazioni e le idee recepite favorevolmente, ma anche per quelle che offendono ed indignano. Laddove si tratti di un uomo politico, che è un personaggio pubblico, i limiti alla protezione della reputazione si estendono ulteriormente, nel senso che il diritto alla tutela della reputazione deve essere ragionevolmente bilanciato con l’utilità della libera discussione delle questioni politiche."" Mi rivolgo energicamente al pubblico ed in particolare a coloro che utilizzano lo strumento di Internet. A quest’ultimi dico non abbiate paura di esercitare il diritto di pensiero, di parola e di critica, non è certamente l’Amministrazione dittatoriale Ferretti a limitare questo diritto costituzionalmente garantito."