martedì 19 agosto 2008

Delibera anti blog salva


Su una cosa almeno si sono trovati tutti d'accordo: tanto pubblico e tanti giovani non si erano mai visti in aula a seguire il consiglio comunale. A far realizzare il record di presenze ieri mattina nell'assise di Oria, nonostante si trattasse della vigilia di Ferragosto, era il punto all'ordine del giorno: l'abrogazione della discussa delibera n.158 con cui l'amministrazione ha incaricato un legale di monitorare i siti Internet e verificare se in alcuni di essi si calunni o si diffami il Comune e l'amministrazione. La delibera di giunta aveva subito suscitato un gran clamore, amplificato dal tam tam della rete e seguito da una serie di interventi di personaggi pubblici e di gestori di siti.
In un clima già piuttosto caldo, dopo il diniego ai blogger Arpa e D'Amico di riprendere la seduta, ha preso la parola il sindaco, Cosimo Ferretti. Il primo cittadino spiegando l'intento per nulla persecutorio della delibera, ha illustrato un ordine del giorno con alcune modifiche all'atto in questione; l'obiettivo era prestare attenzione alle sollecitazioni dell'opinione pubblica. Sono seguiti gli interventi dei consiglieri, alcuni dei quali interrotti dalle proteste della platea. Per la maggioranza Antonio Almiento, Francesco Greco, Glauco Caniglia, oltre al sindaco e al presidente del consiglio, Gianfranco Sorrento; per l'opposizione Pino Malva, Cosimo Pomarico e Tommaso Carone; il gruppo degli “ex” del centro-destra Egidio Conte, Antonio Metrangolo e Mauro Marinò. Al di là delle sfumature degli interventi, tesi dell'amministrazione è che la delibera non ha affatto l'intento di censurare o perseguitare chi esprime le proprie opinioni, ma piuttosto tutelare l'onorabilità del Comune e dei suoi rappresentanti, come previsto dalla legge, da parte di alcuni utenti e blogger che utilizzerebbero impropriamente il web per dare un'immagine distorta e fosca della città per fini politici, il tutto trincerandosi dietro l'anonimato. Per Pd e “dissidenti” della maggioranza, la delibera, oltre a non essere corretta dal punto di vista formale, si scaglia ingiustamente e con metodi “polizieschi” contro chi esercita il diritto di critica o fa della sana satira politica. E' circolato poi in aula un argomento già anticipato nel dibattito da Leonzio Patisso che al termine della seduta ha diffuso un comunicato:"Quella delibera è un vero mostriciattolo giuridico ed in parte è stata già ridimensionata dalla stessa maggioranza quando ha approvato un odg con il quale invita la GM ad evitare la sfera penale della iniziativa. La giunta o il Sindaco sono incompetenti in materia e non possono conferire incarichi a legali per azioni in sede civile o penale a tutela della reputazione del Consiglio Comunale. La parodia del Grande Fratello per evidienziare una maggioranza risicata o il bando per il Direttore Generale nulla hanno a che vedere con la reputazione degli organi istituzionali ma, eventualmente con la reputazione dei singoli che devono difendersi con i loro soldi e non con quelli dei cittadini. Se fosse stato in servizio il nostro ex direttore generale, dott. Gentile, questa delibera non sarebbe passata."
Al momento del voto non ci sono state sorprese: con il solito voto di scarto, si è deciso che la delibera è da conservare, pur con le modifiche proposte dal sindaco.