domenica 30 novembre 2008

...Addio D.

Ha deciso di farla finita impiccandosi nella casa materna con un lenzuolo. Aveva solo 30 anni D.C., queste le sue iniziali, di Oria. La tragedia è avvenuta ieri mattina, intorno alle 9:00. La giovane donna, sposata e con due figli, soffriva da tempo di crisi depressive e stava seguendo delle cure specialistiche. Vista la fase acuta della malattia e visti gli impegni di lavoro del marito, costretto a stare spesso fuori, si era trasferita a casa della madre con i bambini, in modo da ricevere l’assistenza e le cure di cui aveva bisogno. Ieri mattina, fra le 9:00 e le 9:15, la mamma di D.C. si era spostata momentaneamente da casa. La donna infatti, per conto della parrocchia, distribuisce la Comunione agli infermi che abitano nei paraggi. Sono quindici minuti di assenza. In casa non vi era nessun’altro, poiché D. è orfana di padre e i bambini erano a scuola. Tornata preso la propria abitazione, l’anziana donna ha trovato il portone d’ingresso chiuso dall’interno, anche se lei, all’uscita, lo aveva lasciato socchiuso. Allarmata, ha chiamato al telefono D., senza però ottenere risposta. Si è allora rivolta alla figlia maggiore; insieme sono riuscite ad aprire la porta facendo cadere la chiave che D. aveva lasciato nella toppa dall’interno. In casa però hanno trovato un tremendo spettacolo. Inutili i soccorsi: D. era già morta
La notizia del suicidio si è diffusa in città con la velocità di un fulmine. Passando di bocca in bocca, intorno alle 11:00 della mattina a Oria non si parlava d’altro. La famiglia di D.C. è molto conosciuta in paese. Lei era una ragazza riservata, ma sempre molto generosa e chi la conosceva ne conserva un ricordo dolcissimo, al di là del terribile tunnel del “mal di vivere” in cui era stata risucchiata. Si era sposata molto giovane e si era dedicata alla famiglia, trascurando la propria carriera lavorativa, nonostante avesse studiato. Per la città è uno shock grandissimo, dopo il suicidio, avvenuto lo scorso gennaio di un altro giovane oritano: il carabiniere Pietro Basile, di 22 anni, che si tolse la vita, anch’egli nella casa dei genitori, sparandosi un colpo di pistola in bocca.