lunedì 23 febbraio 2009



Fermiamo la mattanza!
Si, perchè di questo si tratta: una carneficina senza fine in cui le vittime sono giovani: ragazze e ragazzi come noi. Le loro storie si assomigliano tutte: tanta voglia di vivere, di fare, tante speranze, tanti amici...poi bruscamente e inaspettatamente si interrompe il film. Per sempre. A chi resta, tanto dolore e tanta rabbia: ma perchè?! Dipende solo da noi, il destino c'entra ma non così tanto forse.
Corriamo troppo per strada, questa è la verità, non c'è altro da dire. Lo facciamo tutti noi, in moto o in macchina, pensando che tanto staremo attenti e che non ci succederà nulla. Magari siamo tanto abituati a premere l'acceleratore, che neanche ci sembra una cosa da fare sopra pensiero. Ci crediamo piloti attenti...anche la sfilza di ragazzi di Oria morti nell'ultimo periodo erano piloti attenti, eppure ci hanno lasciato le penne sulla strada. Tommaso Micelli, Cosimo Andrioli, Pino De Livrano, Francesco Pulito, Enrico Durantini, Marika Martina, Michele Patisso...cito a memoria, così come li ricordo, ma la lista è terribilmente lunga.
La dinamica? Più o meno la stessa: velocità sostenuta, si sbanda, si perde il controllo del mezzo e nel giro di un attimo tutto finito.
Mi hanno commosso le parole del comandante della Scuola dell'Aviazione di Taranto, intervenuto ieri al funerale di Tommaso Micelli (ed è raro che io apprezzi le parole di un militare...): conserviamo il ricordo di questi nostri amici comportandoci di conseguenza.
D'accordo che le nostre strade fanno schifo, d'accordo che il guardrail fa a fette i mociclisti, d'accordo che mancano i controlli, la manutenzione, la cultura...C'è tanto da fare e chi sta sopra di noi dovrebbe darsi una mossa. L'Italia è il Paese che ha il più alto indice di mortalità sulle strade, qualcuno dovrebbe occuparsene. Ogni volta che giriamo la chiave e avviamo il motore noi possiamo dare il nostro contributo però, da subito. Correre è fico? Rimanere storpi non lo è tanto (succede a 20mila persone l'anno), nè è tanto fico morire così.
C'è qualcuno che conta nella nostra vita? Qualcuno a cui vogliamo bene? A noi stessi vogliamo bene? Beh, allora andiamo più calmi, arriveremo in ritardo, ma ne avremo in cambio la vita!