sabato 3 gennaio 2009

Oria, rapina in gioielleria: la commento così...


Bloccano il traffico mettendo l’auto di traverso.
Irrompono nel locale.
Pistola alla mano fanno stendere i clienti faccia a terra.
Razziano tutto quello che trovano.
Schiacciano la pistola sulla faccia del titolare e lo avvertono che se non consegna subito la video cassetta delle telecamere a circuito chiuso torneranno per ucciderlo e mentre urlano caricano il colpo in canna.
Poi se la squagliano.
10 minuti di “lavoro” e 300mila euro di guadagno…è successo a Oria, poche ore fa ad un imprenditore coraggioso che ha una gioielleria.
È alla sua quinta rapina in otto anni di attività…QUINTA RAPINA dico! Ogni 14-15 mesi questo ragazzo si trova un’arma puntata addosso. 5 rapine e mai nessun bandito è stato catturato, mai recuperata la refurtiva.
Assicurato? Nooo! Perché questo gioielliere è un tirchio? No, perché le assicurazioni non lo vogliono come cliente. Morale della favola: si piange, coraggiosamente e con dignità, un danno enorme, un debito che pesa come un macigno sul suo futuro. Tutto perché…ha provato a fare impresa nella nostra città.

È un caso- limite? Per carità, ho perso il conto delle rapine perpetrate ad Oria di cui ho scritto…sono un appuntamento fisso: banche, supermercati, negozi, una volta anche un modesto alimentari. E man mano che si accumulano i punti sul tabellone dei criminali, loro si fanno sempre più violenti, sempre più tracotanti e anche sempre più impuniti.

Ora io mi chiedo davvero che razza di posto sia Oria. Bellezze storico- architettoniche? Ma chi se ne frega! È una città in cui non si può più vivere. Ed infatti i nostri politici se ne sono accorti e tutti, di qualunque schieramento, si occupano di “tavoli programmatici”, “conferenze di servizio”, “progetto pilota” e quant’altro. Sono in gamba comunque: se non litigano troppo riescono pure a fare qualche strada e qualche marciapiede!
Certo, mi chiedo chi mai le userà le strade ed i marciapiedi: chi vuole vivere in un paese del Far West?! E difatti chi può se ne va. Soprattutto i migliori se ne vanno e direi che prendono una decisione sensata.
Chi rimane e prova a fare qualcosa qui, si becca la rapina.

Ma l’imprenditoria non va tutta male: la commercializzazione di armi & droga va alla grande, siamo leader nei mercati locali, mica robetta!

Tutti noi stiamo a guardare immoti lo sfacelo. Zitti e rassegnati, sperando che non ci capiti mai di rischiare la vita così o una botta economica di queste dimensioni…

Ma come siamo potuti arrivare a questo…? Qualcuno ne ha responsabilità?
Beh, noi cittadini bacchettoni e qualunquisti abbiamo lasciato finire la nostra città nella cloaca e ora ci siamo dentro anche noi fino al collo.
Ho una mia teoria. Abbiamo, noi e i nostri genitori, dato responsabilità di governo, forse, a persone cui al massimo potevamo affidare una pianta grassa, pure un po’ racchia. Questi non hanno manco pensato a programmare uno sviluppo, non hanno visto i segni del veloce declino anche se vi tuzzavano le corna contro ogni giorno. Noi come loro abbiamo dormito, e le differenze fra schieramenti politici sono proprio, ma proprio, esigue.

“Qualunquismo”, no grazie per me! Non attacca il solito discorso “…è tutta colpa di quelli che stanno sulla poltrona…”

Da oggi ho deciso che diventerò cliente fissa di quella gioielleria, anche se i preziosi non mi piacciono. Si chiama solidarietà.
Per il resto IO VOGLIO RISPOSTE, pretendo azioni, da chiunque abbia un ruolo in questa società civile. Chi sta in cima per primo, a seguire tutti gli altri.
La ricreazione è finita.

Quell’imprenditore deve lavorare per pagare i suoi debiti, non per sua incapacità. Allora comincino a pagare anche gli altri i loro debiti…A tutti noi oritani umiliati, ma da oggi anche incazzati.

Attendo pareri.