sabato 6 giugno 2009

Oria: sequestro record di cocaina



Giunta sul mercato avrebbe raggiunto il valore di qualche milione di euro la cocaina sequestrata ieri all’alba in una casa di campagna alla periferia di Oria dai Carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana, guidati dal capitano Fabio Guglielmone, con i colleghi della stazione di Oria al comando del maresciallo Roberto Borrello. Si tratta di una delle confische di questo tipo più ingente mai avvenuta sul territorio. La cocaina è di tipo purissimo, confezionata in cinque pani, per un peso complessivo di 5,3 chilogrammi. I militari hanno concluso l’operazione dopo un notevole lavoro di indagine compiuto sul territorio. Niente intercettazioni telefoniche, ma osservazioni, appostamenti e quindi riscontri incrociati tramite le informazioni raccolte nei modi più disparati.
Tutto è nato quando i militari si sono accorti della presenza di un fitto via vai di gente intorno ad una casa di campagna in contrada Schiavoni, a metà strada fra i territori comunali di Oria e di Manduria. L’abitazione era occupata da Michele Pinto, 48anni, oritano e dalla sua convivente, una ragazza di origine albanese. L’uomo è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Ha diversi precedenti specifici per reati connessi agli stupefacenti ed era finito nella maxi retata del 2007 dell’operazione “Dobermann”. Ufficialmente si guadagnava da vivere facendo piccoli lavoretti come operaio o giardiniere. Visto che però riceveva numerose visite di tossicodipendenti, i Carabinieri hanno ritenuto plausibile che potesse essersi rimesso in affari con lo spaccio di stupefacenti. Hanno così organizzato la perquisizione domiciliare.
Il luogo scelto come dimora da Pinto, in aperta campagna, è sembrato troppo impegnativo per essere esaminato con sufficiente precisione dai soli Carabinieri. Si sospettava infatti che la droga potesse essere stata nascosta all’aperto. È stato così chiesto l’intervento dei colleghi a quattro zampe: i cani del Nucleo Cinofilo di Modugno. E proprio i due esemplari impegnati nell’operazione si sono rivelati l’elemento vincente. Uno dei pastori tedeschi, particolarmente ben addestrato, ha segnalato subito una traccia che ha portato i Carabinieri ad un muretto a secco lungo il confine della proprietà. Qui, ben nascosto fra le pietre, vi era il primo pane di droga: cocaina purissima. Poco distante da lì, sempre in un muretto a secco, la restante parte. Oltre alla sostanza stupefacente, durante la perquisizione, sono stati trovati anche un bilancino di precisione, due pistole calibro 7,65 con le matricole abrase e oltre 80 cartucce dello stesso calibro, oltre alla somma contante di 1000 euro, provento dell’attività illecita. Michele Pinto è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di armi clandestine e relative cartucce. È stato già trasferito presso il carcere di vai Appia a Brindisi, dove attende, difeso dall’avvocato Pasquale Annicchiarico, di essere interrogato. Al momento dell’arresto, ai militari, ha preferito non dire nulla, né sulla provenienza della droga, né sul fatto che fosse o meno di sua proprietà.
Ed è proprio su questo elemento che si basano le indagini. Il caso non è infatti chiuso perché ora bisogna capire da dove venga questa cocaina da 100 euro al grammo e in che modo veniva “commercializzata”. Le attività di osservazione avevano già indicato che a rifornirsi presso casa di Pinto erano di certo i tossicodipendenti di Oria, ma anche i piccoli spacciatori di paesi limitrofi. In verità il ritrovamento ha stupito gli stessi inquirenti che sapevano di trovare della droga, ma non immaginavano che si trattasse di un quantitativo e di una purezza del genere. Parlare di una organizzazione è prematuro, ma è difficile ipotizzare che una sola persona possa gestire un giro d’affari come questo. Pinto è considerato un personaggio di rilievo nella mappa dello spaccio e i sequestri effettuati a suo carico sono sempre stati ingenti, ma i cinque chili di cocaina di ieri mattina aprono scenari di indagine decisamente nuovi.