Erchie (BR): tutti pronti alle elezioni amministrative
Le liste verranno consegnate stamani in comune, ma, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto che le stesse forze politiche comunque escludono, i candidati alla poltrona di primo cittadino di Erchie saranno solo due: Giuseppe Margheriti e Francesco Mancini. Sarà una sorta di esperimento di bipolarismo perfetto poiché il primo è sostenuto da tutti partiti della Casa delle Libertà, ossia Forza Italia, Alleanza Nazionale e Udc; il secondo avrà dalla sua l’Unione al completo: i Democratici di Sinistra,
Si decide tutto in un turno poiché la città conta solo 8700 abitanti: chi prende più voti governa, senza ballottaggio. Oltre al primo cittadino verranno assegnate 15 poltrone di consigliere comunale. I due schieramenti si fronteggiano con strategie elettorali opposte. La maggioranza uscente di centro- destra punta sulla continuità, presentando come candidato il vicesindaco che, nell’ultima tornata elettorale, è stato anche il consigliere più votato. L’attuale primo cittadino, Massimo Prima, ha deciso di farsi da parte dopo due mandati consecutivi; tecnicamente, essendoci stata un’interruzione nell’amministrazione, poteva essere candidabile, ma una valutazione politica della coalizione ha decretato che si cambiasse il premier, senza però disperdere nulla del lavoro fatto. È invece una candidatura “di rottura” quella dell’Unione. Mancini infatti è il più giovane aspirante sindaco della provincia e probabilmente anche d’Italia nelle amministrative del prossimo 13 e 14 maggio. L’avvocato 27enne è alla sua prima esperienza politica, ma la coalizione punta molto su di lui. Ha respirato in casa “aria amministrativa” essendo figlio di Domenico Mancini, assessore provinciale ai Trasporti ed alla Protezione Civile, e rappresenterebbe la fortissima espirazione al rinnovamento della classe politica di cui sono portatori i giovani di Erchie, ma non solo.
Fra oggi e domani sono previsti i comizi di presentazione delle diverse liste, ma i temi “caldi” della campagna elettorale sono già argomento di dibattito da tempo: lo sviluppo della città, i rapporti con i paesi limitrofi e il piano regolatore, approvato proprio alla fine del mandato di giunta fra mille polemiche a causa di presunti conflitti di interesse che avrebbero toccato tutti i componenti della giunta.